mercoledì 16 ottobre 2013

Priebke, un'occasione persa

Potevamo farlo, sì, potevamo. Avevamo finalmente l'occasione, quella che non sempre la Storia offre ai popoli che hanno sofferto, di dimostrare che avevamo ragione noi, che eravamo noi dalla parte del giusto e dei giusti, e che il mondo che abbiamo costruito - imperfetto, certo, pieno di contraddizioni e spesso anche incerto - è comunque migliore di quello che certe belve impastate di odio razziale e di un tossico ideale di supremazia avevano tentato di imporci con la forza, sotto la sferza umiliante della dittatura.
Potevamo sentirci più forti, portatori di un senso profondo e radicato di democrazia dove rispetto e diversità convivono come due lati della stessa medaglia, quella del pluralismo di idee, sentimenti ed opinioni che è alla base dell'uguaglianza fra pari. Potevamo mostraci giusti, di fronte alla morte di Priebke, e consegnarlo al giudizio impietoso ed oggettivo della Storia, alla damnatio della memoria eterna della sua mostruosa colpa, e sentirci perciò più forti della nostra consapevole maturità acquisita, e dunque vittoriosi di fronte allo sconfitto ed a tutto quanto di aberrante la sua vita rappresentava.
Invece. Abbiamo scelto la via peggiore, quella dell'isteria collettiva, della gara al rifiuto, del concorso per la dichiarazione più indignata, per l'inquadratura televisiva più efficace, per la presa di posizione più demagogica e puerile.
Ed abbiamo perso, tutti. Perchè la nostra debolezza ha rivelato ancora una volta la nostra fragilità di cittadini, incapaci di sentire e mostrare la certezza forte e sicura della libertà conquistata a caro prezzo ed assunta a valore fondante della nostra vita di comunità democratica. Insultare un morto, qualunque morto, non ci rende migliori di lui, ma solo infinitamente più deboli, nelle nostre traballanti, balbettanti, incerte convinzioni.
Di fronte al mostro che non ha rinnegato nulla di ciò che ha fatto, dovevamo poter opporre la serena certezza delle nostre coscienze libere e giuste - invece, abbiamo saputo solo strillare, spaccarci, insultare, scontrarci. Ed abbiamo perso l'ennesima occasione di dimostrare di aver imparato qualcosa, qualcosa di importante che continua a non appartenerci. La forza della libertà come profonda, autentica, basilare lezione di vita.

ChiBo

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