venerdì 27 settembre 2013

Goodbye, Stumpo

La notizia non è che si sia trovato l'accordo sul regolamento delle primarie del Pd per l'elezione del nuovo Segretario, ma che alla votazione del suddetto regolamento l'unico astenuto sia stato Nico Stumpo, quello specializzato in respingimento degli elettori alle urne, sport masochistico per partiti in crisi di cui il nostro è a tutt'oggi l'imbattuto campione mondiale.
Dunque, la sua astensione è una garanzia: senza Stumpo ci si può fare.
Sarà possibile partecipare alle primarie e financo votare senza dover presentare la mappa del DNA di almeno quattro delle precedenti generazioni della propria famiglia, l'analisi del sangue dove risultino solo globuli rossi, l'abbonamento all'Unità risalente almeno agli anni Settanta, un pelo della barba del nonno partigiano e la copia autografata con il sangue della biografia della Bindi scritta dalle suore Marcelline.
Si potrà altresì votare senza uscire di corsa dalla sala parto pena l'esclusione per giustificazione non sufficiente nel ritardo dell'iscrizione all'albo degli elettori, senza presentare biglietti di treni, aerei e voli spaziali intergalattici che certifichino assenze dovute ad impegni improrogabili, e soprattutto senza dover improvvisare fasulli accenti piacentini da sottoporre a grifagni esaminatori di origine bettolese.
Pare che stavolta si sia trovata la quadra. Pd: Per davvero.

ChiBo    

giovedì 26 settembre 2013

Meglio un Barilla oggi o una gallina domani?



Ha fatto bene Guido Barilla ad esprimere apertamente la sua opinione, legittima ed insindacabile come si conviene e si accetta in democrazia; poi, naturalmente, liberi noi, che siamo da qualche decennio pressati dagli spot della sua azienda, di porci qualche domanda sulla perfetta "famiglia tradizionale" che questi ci raccontano.
Per esempio: come può una famiglia normale permettersi il Mulino Bianco?! A quanto ammonta la rata del mutuo?!
E dunque: chi paga il suddetto mutuo, considerando che in questi spot non c'è mai una donna che lavora - a quanto pare, non fa abbastanza "famiglia" - e solo i papà esercitano una qualche attività professionale?!
Quindi questi padri quanto guadagnano?! Sono tutti evasori fiscali?!
Ma soprattutto, un quesito ci angoscia: ma in questa "famiglia normale" che ruolo ricopre Antonio Banderas che parla con una gallina?! E' lo zio grullo confinato nel mulino per nasconderlo agli occhi del mondo?!
Il che dimostra che anche nelle migliori "famiglie tradizionali", uno diverso c'è sempre, caro Guido.....

ChiBo

mercoledì 25 settembre 2013

Le donne, la tavola, il potere



Ci sono due modi per affrontare i problemi: uno con le chiacchiere, che lo seppelliscono sotto il tappeto della fumosità, l'altro con le azioni, per risolverlo davvero.
In un paese come il nostro, all'ultimo posto in Europa per l'occupazione femminile, indietro anni luce - persino al Ghana - nella presenza delle donne ai piani alti del potere, pubblico e privato, si privilegiano da sempre le chiacchiere, e questo spiega bene il nostro arretramento, che è prima culturale e poi sociale e politico.
Dunque, ha vita facile chi, come la Presidente della Camera Laura Boldrini, si diletta con il vecchio gioco del dito e della luna: invece di affrontare tutte le cause, e sono tante, dei problemi delle donne in Italia, ci si balocca con gli stereotipi con cui si va a colpo sicuro per garantirsi un bel titolo ad effetto sui giornali e la giusta aureola di paladina dei diritti femminili seduta sullo scranno della terza carica dello stato, cosa che dovrebbe rassicurarci alquanto sulle nostre sorti future.
Per cui sotto con le critiche a Miss Italia, con le accuse alle pubblicità che mercificano il corpo delle donne, ed ora con gli spot pubblicitari che mostrano le madri che servono in tavola il pranzo alla famiglia - come al solito, fa chic e non impegna.
Perchè le scelte individuali ed insindacabili di cui ogni donna è titolare - compresa quella di mostrarsi nuda, se le va - non hanno nulla, ma proprio nulla, a che vedere con la situazione in cui vive, che è quella di un arretramento culturale mai affrontato in un paese dove tutto, a cominciare dagli orari di lavoro e delle scuole, è declinato al maschile, perchè pensato, progettato ed attuato da un establishment di soli uomini.
Ed è molto facile vedere il dito - ovvero l'immagine - invece che la sostanza - ovvero la struttura irrimediabilmente maschilista della nostra società. E tacere una verità scomoda, cioè che la colpa è anche nostra, di noi donne intendo.
Che siamo rimaste indietro di secoli, continuando a vedere nell'altra donna la nemica che ti può portare via l'unica fonte di sostentamento, ovvero l'uomo, e dunque non siamo in grado di fare davvero sistema e fronte comune; che se e quando arriviamo ad occupare una posizione di potere ci comportiamo peggio degli uomini, chiudendoci nel nostro guscio e non facendo crescere altre donne insieme a noi; che alimentiamo la politica della tutela, mettendoci troppo spesso sotto l'ala protettrice di un uomo, sia esso politico, imprenditore, marito, padre o amante, invece di avere il coraggio di combattere battaglie di merito e di pagarle in prima persona. Chè quelle costano assai, e ti lasciano ai margini del sistema, come ben sanno le donne che le affrontano quotidianamente e di cui nessuno, salvo radi casi, parla mai.
E quindi, cara Presidente, mi permetta di dissentire: il problema non è la madre che serve il pranzo in tavola alla propria famiglia, il problema è la donna che serve alla tavola dei potenti per raccogliere le briciole del potere maschile di cui, poi, farà quasi sempre pessimo uso.

ChiBo

martedì 24 settembre 2013

A.A.A. Cercasi acquirente per partito seminuovo

Se un indonesiano, certamente dotato di quel meraviglioso ed ingenuo ottimismo tipico degli emergenti, si è accollato l'acquisto dell'Inter, non è fuori di luogo sperare che si possa trovare un volenteroso acquirente straniero anche per il Pd. Partito seminuovo, sebbene già logoro, ma ancora spendibile a tranci, come il palombo, su qualche mercato estero incline a non andar troppo per il sottile.
Bisognerebbe solo stabilire le quotazioni per:
Culatello stagionato ma un pò duro, specie d'orecchio
Fassino risecchito, nella miglior tradizione del grissino piemontese
Baffino ingrigito ma ancora buono per far spazzole per pulire il ponte della barca
Fassina - no, via, per Fassina ci vuole proprio l'amatore, quello disposto a rovinarsi per un pezzo di sinistra autenticamente vintage. Ormai non li trovi più da nessuna parte, con i cimeli della Germania dell'Est la Merkel ci si è fatta un paio di orecchini.

ChiBo