mercoledì 3 dicembre 2014

Nudo alla meta

A chi non è mai successo di dire "non ho nulla da mettermi" in un momento topico della propria vita?! Quello che aspettavi da sempre, quello che ti avrebbe permesso di cambiare  tutto, di svoltare una volta per tutte - e invece, ops, l'armadio sceglie proprio quel momento per tradirti, annunciandoti beffardo che, no, non ha proprio nulla di buono in serbo per te.
Qualcosa di simile deve essere accaduto a Matteo Salvini, meglio noto come Matteo 2 la brutta copia, chè di questi tempi tra fake e cloni è un'impresa distinguersi, come ben sa il povero Cuperlo, ormai costretto ad una crisi di identità irreversibile ogni volta che si chiede come abbia potuto scrivere Tweet tanto ironici e ficcanti a sua insaputa. E infatti chi spopola su Twitter è un suo strepitoso imitatore.
Dunque, il Salvini ottiene la possibilità che aspettava da una vita, ovvero una copertina nazionalpopolare su Oggi, per conquistare le nonne, le mamme, le famiglie tradizionali, in una parola quegli "italiani veri" che sono da sempre i destinatari del suo verbo ed anche gli oggetti - spesso inconsapevoli e magari pure recalcitranti - del suo desiderio elettorale. Ma siccome la malasorte è sempre in agguato, questa meravigliosa chance gli viene offerta nella settimana sbagliata, la classica peggior settimana della sua vita, quella in cui si verifica la tempesta perfetta nota anche come "nemesi del guardaroba leghista". Riassumendo:
- Salvini ha bruciato tutte le camicie bianche dopo aver visto la foto dei leader del Pse alla festa dell'Unità, per marcare la propria diversità antropologica da costoro. Posto che: 1- la differenza fra lui e quel gran figo di Pedro Sanchez era non solo visibile ad occhio nudo ma stabilita con lo stesso risultato della partita Roma-Bayern Monaco, che è andata ad un pelo dall'essere sospesa per manifesta inferiorità di una delle squadre in campo. 2- Maremma Padana, non ho mai avuto una camicia bianca, solo verdi. 
- le mitiche felpe da nerd, indossate nelle varie apparizioni televisive e nei comizi elettorali, erano tutte inutilizzabili, ne serviva una con scritto "Italia" ed era l'unica che il nostro eroe mai avrebbe pensato di indossare, lui che a Bruxelles volta regolarmente le spalle quando suonano l'inno di Mameli non aveva minimamente considerato lo spirito patriottico. Restava solo un maglioncino striminzito dopo l'ultimo bagno nelle acque del Dio Po, ma era verde stinto e in foto non sarebbe venuto bene.
- il doppiopetto della festa dei diciotto anni era purtroppo andato smarrito in Corea del Nord, intanto che il nostro era intento a lodare la pulizia delle strade, tipico fiore all'occhiello dei dittatori, che son gli stessi che poi ti sequestrano il bagaglio per eccesso di zelo mastrolindico, e ti lasciano nudo come un verme quando hai bisogno di uno straccio di vestito decente.
- il colbacco di pelo regalo dell'amico Putin, sincero liberale e dunque generoso nei doni, specie a coloro che si impegnano ad affossare l'Europa dicendosi di destra, è stato scartato perchè le sue eccessive dimensioni a) non entravano nella copertina di Oggi, b) dotavano il nostro eroe di una eccessiva macrocefalia che poteva indurre ottimistiche quanto illusorie aspettative sulle grandi idee custodite in cotanto involucro.
- la camicia giallina indossata per l'uscita in discoteca con Marine Le Pen era già stata vista e peraltro già opzionata in esclusiva mondiale per un servizio sul prossimo numero di Vogue, titolo: Cara, stasera usciamo dall'euro. Dunque, era inutilizzabile.
Non restava che la cravatta verde, regalo di Umberto Bossi ai bei tempi di "Roma ladrona, aspettaci che partecipiamo anche noi". Da qui, il colpo di genio: Salvini nudo con cravatta verde. Sotto la cravatta, nulla. Cosa credevate?! 


ChiBo